giovedì 26 settembre 2013

Nel campo di finocchi

Nel campo di finocchi bidoni di vernici e solventi cancerogeni



giovedì 26 settembre 2013 - 12:42


Veleni. Veleni che provocano il cancro e mutazioni genetiche. E, sopra a quei veleni, finocchi che finiscono nei mercati di tutt’Italia. Un’altra drammatica scoperta, in un campo di Caivano, sempre nella stessa località maledetta, Sanganiello. Gli agenti del comando provinciale della Forestale hanno sequestrato un terreno dove sono stati sepolti decine di fusti velenosi, pieni di vernici, solventi e colle.leggifoto In quei bidoni sostanze pericolosissime, solventi come il diclorometano toluene e tetracloroetilene, che sono cancerogeni, teratogeni e mutageni. E sopra a questi fusti interrati ad appena un metro e mezzo di profondità una coltivazione di finocchi.
Un allarme alimentare e ambientale senza precedenti, probabilmente ancora più grave di quello già scoperto dalla stessa Forestale a luglio, sempre a Caivano,quando in un terreno furono trovate sostanze talmente tossiche capaci di causare gravi malformazioni ai bambini.
I criminali dell’ambiente stavolta hanno fatto le cose perbene, in maniera scientifica: hanno creato una discarica di sole vernici, interrando numerosi fusti ad appena un metro e mezzo e mescolandoli a terra non contaminata. Un sistema di interramento che, senza i sofisticati mezzi di indagine utilizzati dalla Forestale, non sarebbero mai stato possibile individuare: senza la rilevazione geotermica, quei bidoni non sarebbero stati trovati. I bidoni sono di piccole dimensioni, e dunque tutto lascerebbe ipotizzare che non si tratti di inquinamento da parte di grandi aziende, ma proprio da parte delle piccole realtà produttive del territorio. I rimestamenti della terra circostante e la traccia di rifiuti sul terreno, che non avrebbero dovuto trovarsi in un’area agricola incontaminata hanno messo in allarme i tecnici e da qui sono iniziati i rilievi che hanno portato a quest’ultima drammatica scoperta. L’interramento non sembrerebbe neppure troppo remoto nel tempo, segno che nella Terra dei fuochi i banditi dei rifiuti hanno continuato fino a poco tempo fa ad avvelenare le campagne. Dai primi scavi eseguiti dagli agenti diretti dal primo dirigente della Forestale, il generale Sergio Costa, sono affiorati circa venti bidoni. Ma si teme che ce ne possano essere di più. Sono in corso analisi più approfondite per valutare la contaminazione della falda acquifera.

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